Magdas Hotel, il rifugio dei dannati
Vienna:
una vecchia residenza un tempo usata come ricovero per anziani, oggi
è un hotel di tendenza gestito da 31 migranti immerso nel verde del
centro della capitale austriaca e poco lontano dal Prater, parco
pubblico, voluto dalla Caritas da un’idea di Ariane Gollia, per
dare lavoro ai tanti rifugiati che vengono dai Paesi in guerra.
L’arredamento
non è austero e non c’è nessun riferimento al periodo doloroso in
cui venivano accolti gli anziani nella fase di senilità, ovvero al
termine della vita media degli esseri umani, semmai è in stile
postmoderno con opere d’arte regalati dai professori e dagli
studenti dell’Accademia delle belle Arti, con un designer
rivisitato in chiave moderna, oltre ai quadri acquistati al mercatino
delle pulci appesi sui muri della sala di attesa, in cui puoi trovare
riviste fotografiche e romanzi. Poi c’è un bar dove puoi fare un
breakfast tipico del tuo paese e scambiare due parole col vicino di
tavolo.
Ad
accogliere i clienti al banco-check-in, la maggior parte migranti
ospitati in forma gratuita per ritrovare quella libertà persa da
molto tempo, puoi trovare dipendenti africani o rifugiati provenienti
dall'orrore
repressivo della Guinea- Bissau,
dove si
parla in tutte le lingue del mondo oltre al tedesco che è quella
ufficiale.
Le
stanze sono solo 78, ma quasi tutte occupate con richieste continue
dalle tante mail che intasano la posta elettronica per un successo
imprenditoriale che non ha precedenti.
Agosta A.
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