PERDONAMI, LEONARD PEACOCK

Perché la felicità si può conquistare”. Matthew Quick, l’autore del romanzo Perdonami, Leonard Peacock, pubblicato da Salani, vuole accompagnare il lettore alle infinite possibilità che ci attendono lungo il percorso della vita.
L’autore affronta la storia ingarbugliata di un diciottenne americano, Leonard: il ragazzo, insieme a qualche libro di testo, mette nello zainetto della scuola una vecchia P38 appartenuta al nonno durante la Seconda Guerra Mondiale. Il suo intento è di uccidere Asher Beal, il classico bullo della scuola e poi spararsi un colpo in testa.
Quick, reduce dal successo de Il lato positivo, da cui è stata tratta una pellicola cinematografica di successo, affronta il mondo confuso della mente umana, costringendoci a osservare le nostre colpe da adulti e il romanzo coinvolge fino alla fine. Leonard, il protagonista del racconto, affronta la sua adolescenza senza un padre e una madre. Il padre, componente di un ex gruppo rock, divorzia dalla moglie per ritrovare se stesso, mentre la madre, Linda, si trasferisce a New York per inseguire il suo sogno, diventare una grande fashion designer. Il protagonista la chiama per nome perché non accetterà mai il suo ruolo materno.
Forse, come capita a chi scrive libri, qui sono nascoste le paure e le inquietudini dello stesso autore. La paura dell’omosessualità adolescenziale, di diventare adulti in un mondo avverso.
Quick affronta il tutto con molta serenità, abbandonando i propri pensieri sul foglio bianco. Leonard Peacock festeggerà il suo diciottesimo compleanno lontano dai genitori, in riva al fiume a confessare le proprie debolezze a Herr Silverman, insegnante di Storia dell’olocausto. Secondo Silverman, i ragazzi devono andare oltre gli schemi mentali e andare oltre la paura del giudizio altrui. Sembra quasi di rileggere la Coscienza di Zeno. Non sarà l’ultima sigaretta per Leonard, semmai il pensiero di mettere un punto alla sua esistenza su questo mondo. Prima ucciderà Asher Beal, suo compagno di scuola e poi rivolgerà la pistola contro di sé. Asher Beal è l’immagine riflessa allo specchio di Leonard Peacock. Asher ha tutto quello che può desiderare un ragazzo: l’amore di una madre e di un padre e tutta una vita davanti, mentre Leonard ha già chiuso senza che lui se ne fosse accorto: proprio come capita a tutti, dinanzi a un bivio senza fine.
“L’ultima volta che abbiamo festeggiato bene un compleanno, io e Asher Beal, è stato tipo sette anni fa, prima che le cose prendessero una brutta piega. Era la sua festa”. Asher è il suo migliore amico. È il ragazzo che vorrebbe essere. Il libro va letto senza interruzioni, proprio per capire noi stessi.
Un libro scritto bene, narrato con coscienza. Un romanzo che affascina dalla prima all’ultima pagina, per scoprire il vero significato della parola perdono.

Agosta A.

 

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