Calcio: Carpi promosso in Serie A per la prima volta
Un sogno chiamato serie A. Per la prima volta nella sua
storia, il Carpi arriva tra le stelle del calcio italiano. Storica la
promozione in serie B conquistata nel 2013 a Lecce nel ritorno della
finale dei playoff, inattesa quella in serie A conquistata dopo appena
due stagioni in serie B. E' una storia unica quella scritta dai
giocatori del Carpi, l'esaltazione del calcio di provincia, un progetto
vincente e virtuoso che in pochi anni è esploso, grazie al lavoro del
direttore sportivo Cristiano Giuntoli, guidato da una proprietà che ha
sempre tenuto d'occhio il bilancio sotto le direttive del patron Stefano
Bonacini, imprenditore del tessile carpigiano, titolare dell'azienda
Gaudì, uno abituato a cambiare almeno un allenatore a stagione. Alla
guida del Carpi promosso in serie A e che raggiunge nella massima serie
l'altra squadra del modenese, il Sassuolo, c'è Fabrizio Castori, uno che
ha vinto in tutte le categorie, prossimo debuttante (il suo contratto è
in scadenza ma il rinnovo è automatico) nella massima categoria,
arrivato l'estate scorso dopo il rifiuto di Pillon, l'allenatore che
aveva portato il Carpi a pochi punti dai playoff le cui richieste
economiche per restare erano state ritenute eccessive dalla società. Un
arrivo quasi casuale quello di Castori, ma decisivo per le sorti della
squadra.
Il Carpi ad inizio stagione non rientrava nel lotto della favorite.
Lasciati andare i giocatori con gli ingaggi più alti, pur riducendo il
monte stipendi (3,5 milioni circa), si è creata subito l'amalgama giusta
già espressa dalla prime giornate di campionato. E' la promozione del
collettivo, di una squadra che corre e che fisicamente ha dimostrato di
avere qualcosa in più delle altre. Tra i protagonisti il portiere
Gabriel, prestato dal Milan, l'attaccante Mbakogu arrivato dal
fallimento del Padova o il giovane Lasagna che l'anno scorso giocava in D
nell' Este. L'ascesa del Carpi inizia nel 2010. In quegli anni dopo la
fusione tra il Carpi e la Dorando Pietri, alla guida del club sale
Stefano Bonacini, mister Gaudì. La società è ambiziosa e dopo l'accesso
alle semifinali dei playoff di serie D, nonostante la sconfitta nella
finale a Pianura, il Carpi viene ripescato in C2. E' la svolta e alcuni
giocatori di oggi come Pasciuti, Poli e Di Gaudio, sono gli stessi di
oggi. Un anno dopo nel 2011 arriva subito la promozione in C1. Il Carpi
ha fame di vittoria. Nel 2012, anno del terremoto che mette in ginocchio
la provincia di Modena e anche Carpi, la squadra biancorossa è la
favorita nelle finale dei playoff. Ma a sorpresa nell'epilogo decisivo a
Modena a vincere è la Pro Vercelli.
Il futuro del Carpi è a rischio. Il patron Bonacini vorrebbe il
Modena, fa la sua offerta ma l'allora patron Roberto Casari decide di
vendere lo stesso Modena a Caliendo. Bonacini senza grande entusiasmo
continua con il suo Carpi, Viene allestita una squadra non certo per
vincere. Ma sul campo le cose vanno in modo diverso e nel giugno 2013
arriva la serie B. L'anno scorso, dopo un eccellente girone di andata,
la neo promossa formazione modenese rallenta nel ritorno ma chiude
comunque a testa alta. E sull'ossatura dello scorso anno è nata la
squadra della serie A. Esaurite le feste, da decidere la sede dove
disputare il prossimo campionato. Allo studio la possibilità di rendere
agibile lo stadio di casa, il vecchio Cabassi, anche se la destinazione
più probabile sembra quella di Modena.
Ansa
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