Buon compleanno a Catherine Spaak, la francesina italianizzata

La classica bellezza adolescenziale e spregiudicata che ha fatto sognare generazioni di uomini con il suo accento francese e lo sguardo intelligente e intenso, italiana d’adozione, lei è Catherine Spaak, l'attrice dei “Dolci inganni”, film del 1960 diretto dal regista Alberto Lattuada, Lolita del cinema anni ’60.
«Il compleanno non è mai stato un giorno speciale per me. Diciamo che sono abbastanza incredula perché mi ero fatta un’idea dei 70enni che non corrisponde alla realtà».
Catherine oggi compie 70 anni, ed è quasi incredula per un'età che non corrisponde alla realtà, come se fosse tutta un'altra storia, con un passato familiare da dimenticare, un lungo periodo in analisi e una vita sentimentale tutta da riscrivere, nonostante sia arrivata al suo quarto matrimonio. Quello più celebre con il cantante e attore Johnny Dorelli, è il secondo matrimonio più duraturo del primo, con l’arrivo del figlio Gabriele.
Apprezzata dal pubblico per la sua eleganza e raffinatezza, oggi è quel seme che con cura ha annaffiato con amorevolezza, fiducia e pazienza, per poi sbocciare nella donna che tutti noi abbiamo conosciuto.
Catherine ama la città di Roma, adora ammirare il primo raggio di sole e i suoi tramonti, odorando la lavanda fresca nella biancheria e gustando le marmellate preparate in casa.
Una donna che ama dedicarsi alla quotidianità di tutti i giorni, magari lontana dai riflettori accesi dei teatri e del mondo della celluloide, custodendo gelosamente, come un riccio, il suo passato da protagonista nell'olimpo del cinema, tutelando i momenti più belli di una lunga carriera segnata da successi cinematografici, musicali e televisivi.
La voglia matta”, “Il sorpasso”, “La noia” e “La calda vita”, sono alcune delle pellicole di successo in cui interpreta una ragazza dal carattere disinvolto.
Catherine Spaak proviene da una famiglia di artisti e di uomini che appartengono al mondo della politica. La madre, Claudie Clevès, come la sorella di Catherine, Agnès, sono state attrici.
La piuma bianca che mi accompagna da sempre (ovunque io vada o io sia, ne trovo una accanto a me) è la materializzazione dell'angelo che mi guida”.

Agosta A.

 

Commenti

I più letti del mese

Germania: gli uomini preferiscono urinare seduti

RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE

Caroline Vermalle: “La felicità delle piccole cose”