Mafia: sorella Falcone, la guerra si vince insieme

Falcone: sorella giudice, insieme si vince guerra alla mafia
 "Solo insieme, costituendo una forza comune si vince la guerra contro la mafia". Lo ha detto a margine delle commemorazioni della strage di Capaci, di cui oggi ricorre il 23mo anniversario, la sorella di Giovanni Falcone, Maria. Ai giornalisti che le chiedevano le ragioni della scelta di trasferire nella chiesa di San Domenico la salma del fratello, separandola da quella della moglie Francesca Morvillo, morta nell'eccidio, ha riposto: "Francesca ne sarebbe felice. Noi abbiamo scelto di privilegiare l'immagine pubblica di mio fratello perché ne resti un esempio nel tempo, della lotta a Cosa nostra". Le commemorazioni hanno inizio, nell'Aula Bunker del carcere Ucciardone, alla presenza delle autorità, di magistrati, e di migliaia di studenti.
Tweet di Matteo Renzi: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro #ionondimentico
Palermo ricorda la strage di Capaci, con Mattarella
"Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità" aveva detto nel suo discorso di insediamento il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, precisando come la lotta alla mafia e alla corruzione fossero "priorità assolute". E proprio il Capo dello Stato, che nella lotta a cosa nostra ha pagato un prezzo altissimo, perdendo il proprio fratello, Piersanti, ucciso il 6 gennaio del 1980 mentre era presidente della Regione Siciliana, interverrà oggi per la prima volta, in aula bunker, a Palermo, a salutare i tantissimi ragazzi arrivati a Palermo da Europa, Vietnam e Stati Uniti. Quello nell'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, luogo diventato simbolico nella lotta alla mafia, sarà il momento più istituzionale delle tante iniziative previste nel 23/mo anniversario della strage di Capaci. Qui, dove l'autostrada fu sventrata da quella che venne definita una 'tecnica libanese' utilizzata da cosa nostra, a essere massacrati sono stati il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Anche quest'anno, su iniziativa del Miur e della Fondazione Falcone, la memoria si rinnova nel presente, con le testimonianze che a partire dalle 9 si alterneranno fino a mezzogiorno. Oltre al Capo dello Stato, a intervenire sarà il presidente del Senato, Pietro Grasso, che era stato giudice a latere nel maxiprocesso contro la mafia e che aveva partecipato alla stesura della monumentale sentenza che inflisse oltre 2600 anni di reclusione. Con loro il Guardasigilli, Andrea Orlando, il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, la presidente della commissione antimafia Rosi Bindi, il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Maria Sabelli, il presidente dell'associazione nazionale Partigiani d'Italia, Carlo Smuraglia e la professoressa Maria Falcone. 
Oltre alla cerimonia istituzionale nell'aula bunker, saranno circa 40 mila i ragazzi che affolleranno sette piazze in tutta Italia, da Milano a Corleone, per ricordare con incontri, cartelloni e spettacoli il sacrificio di Giovanni Falcone e di tutte le vittime della mafia. "Le piazze che si uniranno in un solo coro per la legalità sono la fotografia di un Paese che dice con chiarezza da che parte vuole stare - ha detto il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini - e di una scuola che sa di avere un ruolo chiave nell'educazione alla legalità e lo esercita con passione e grande impegno. Un impegno di cui ringrazio profondamente i nostri insegnanti". Nel pomeriggio gli studenti parteciperanno a Palermo ai due cortei che, dopo essere partiti da via D'Amelio e dall'aula bunker, confluiranno davanti all'Albero Falcone dove, alle 17.58, l'ora dell'attentato, saranno intonate con una tromba le note del silenzio.

Ansa

 

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