Il mondo scopre il 45 giri in vinile

Gli anni '40 erano già al tramonto lasciando spazio a un nuovo decennio rivolto al benessere economico, gli anni '50 erano alle porte.
L'America, come l'Europa, uscivano da una lunga guerra che seminò vittime ovunque. Una guerra fatta d'interessi e intrecci politici rivolti alla distruzione del genere umano. A tutt'oggi si pagano ancora le conseguenze di un conflitto mondiale non voluto dal popolo.
Però, tuttavia, come accade sempre, l'uomo dimentica o cerca di scrollarsi di dosso un periodo buio da dimenticare.
Gli italiani, come il resto del mondo, si scoprono amanti della canzonetta incisa su un 45 giri, disco in vinile dalle copertine colorate, messo in commercio dalla RCA, il colosso della musica americana, era il 1949.
Un disco leggero e a buon mercato, con un formato a metà strada tra il 78 giri e il moderno 33 giri. Oggi pezzi da collezione per chi visse quegli anni mai dimenticati.
La musica si ascoltava ovunque, nei bar, attraverso i jukebox, e nelle sale da ballo negli stabilimenti balneari.
Quanti amori sono nati e poi finiti ascoltando la canzone dalla lacrima facile. In riva al mare sotto lo sguardo di una luna tondeggiante, o in auto accanto al proprio innamorato.
Erano gli anni '50, e in tutto il mondo esplode una nuova musica, il Rockabilly, che univa country e jazz, per poi sfociare nel Rock and roll, la musica del diavolo.
Per ogni i teen-ager era necessario possedere un 45 giri del proprio idolo musicale, come stretto contatto con quel mondo effimero.
Elvis Prasley fu il fautore del Rock and roll come nuovo genere musicale, dalla durata breve, come disse Frank Sinatra.
In Italia le regine della canzonetta spopolavano in Tv regalandoci successi che non vedono una fine, come l “Grande grande grande”, successo di Mina, superando “Imagine” di John Lennon e piazzandosi al 2° posto tra i 45 giri più venduto in Italia.
Agosta A.
 

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