Charlie Hebdo, vignette su Maometto. Hayat in fuga, caccia a 6 terroristi. Nuove minacce di al Qaida
Vietato abbassare la guardia. In Francia nessuno si illude
che l'offensiva del terrore sia un capitolo chiuso. C'è almeno un
complice, un altro elemento di mistero che si aggira in libertà. Ma
fonti di polizia citate dall'Associated Press evocano "fino a sei"
terroristi legati alla cellula jiahdista ancora alla macchia: uno di
loro sarebbe stato avvistato alla guida di una Mini Cooper registrata a
nome di Hayat Boumeddiene, la compagna del killer Coulibaly. La paura
insomma non allenta la morsa. In tanti oggi non hanno mandato i bambini a
scuola. Per far ritornare i figli degli ebrei di Francia sui banchi dei
717 istituti israelitici del paese, il governo schiererà 4.700
poliziotti a loro protezione. E in serata le nuove minacce di al Qaida
non hanno fatto altro che aumentare la tensione.
"Finché i soldati francesi occupano paesi come Mali o Centrafrica e
bombardano la nostra gente in Siria e in Iraq, e finché la sua stupida
stampa continuerà a offendere il Profeta, la Francia si esporrà al
peggio", ha tuonato Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi) in un messaggio
video pubblicato sui siti jihadisti e rilanciato dai media francesi. E'
l'ora degli interrogativi, delle polemiche, delle prese di distanza e
del lancio di nuove strategie di sicurezza. Ma è ancora tempo di
proteggersi nella Francia colpita al cuore, e il primo ministro Manuel
Valls, che per anni ha fatto il ministro dell'Interno, il "primo flic"
del Paese, l'ha spiegato di buon'ora ai suoi concittadini: "Il piano
Vigipirate resterà in vigore al suo livello più alto", ha esordito Valls
via radio, riferendosi al dispositivo normativo che innalza la
protezione del territorio e dei cittadini in caso di rischio. Restano le
pattuglie davanti agli edifici pubblici, alle scuole e soprattutto ai
giornali, che si continua a considerare nel mirino del terrore. Il
governo, lungi dallo smobilitare, schiererà diecimila militari in più
per proteggere "tutte le istituzioni che possono essere obiettivo di
attacchi, in particolare le sinagoghe, le scuole confessionali ebraiche
ma anche le moschee", dove sono saliti a cinquanta gli atti
anti-islamici dopo l'attacco a Charlie Hebdo. Un capitolo a parte per le
scuole ebraiche.
Dopo il terrore, molti genitori hanno esitato a riportare i figli
questa mattina a scuola. La Federazione delle scuole ebraiche di Parigi
ha spiegato che "la maggior parte degli istituti sono aperti, ma alcuni
direttori hanno deciso di restare chiusi fin quando non avranno una
protezione adeguata davanti al portone". A questo ha già pensato Bernard
Cazeneuve, ministro dell'Interno, che ha annunciato proprio davanti ai
genitori di una di queste scuole che tutti i 717 istituti ebraici del
paese saranno protetti a partire da oggi da poliziotti e gendarmi
adibiti a questa specifica missione. Cazeneuve parlava davanti alla
scuola di Montrouge, banlieue di Parigi dove Amedy Coulibaly, uno dei
tre terroristi uccisi, ha assassinato lo scorso giovedì mattina una
poliziotta che si trovava in strada per controlli, Clarissa
Jean-Philippe, 26 anni, ancora in tirocinio. Proprio Coulibaly, i suoi
contatti, la sua compagna Hayat Boumeddiene sparita in Siria nei giorni
in cui lui passava all'azione a Parigi, i suoi movimenti precedenti gli
attacchi terroristici, vengono passati al setaccio dagli inquirenti. La
Boumeddiene, ha fatto sapere ufficialmente la Turchia, ha soggiornato a
Istanbul dal 2 all'8 gennaio per poi partire diretta in Siria. Ma come
agiva Hayat al fianco di Coulibaly? Da complice o da semplice compagna?
Le indagini si sono concentrate da ieri sull'uomo di 32 anni gravemente
ferito da alcuni spari mentre faceva jogging a Fontenay-aux-Roses,
proprio dove abitava la coppia Coulibaly-Boumeddiene. I bossoli
ritrovati sarebbero gli stessi del sequestro nel supermercato kosher di
Vincennes, ma il ferito - prima di cadere in coma - avrebbe descritto
l'aggressore come "un bianco". Coulibaly è inoltre sospettato anche di
aver fatto esplodere un'autobomba a Villejuif, dintorni di Parigi, così
almeno direbbe egli stesso nel video "postumo" comparso e poi fatto
sparire dal web. Nel quale, fra l'altro, appare in modo sfocato una
persona che assomiglia a Coulibaly.
In ogni caso, sarebbe proprio l'esistenza di questo video ad aver
convinto gli inquirenti dell'esistenza di un "quarto uomo", "complice"
del quale ha parlato questa mattina Valls come di una certezza. Sarebbe
questa persona, ovviamente, ad aver montato e diffuso il video in rete,
dopo la morte di Coulibaly, "neutralizzato" nell'assalto dei reparti
speciali venerdì sera al supermercato kosher. A Gentilly, altra località
poco lontana da Montrouge, la polizia ha intanto trovato un
nascondiglio di Coulibaly. Da questo rifugio si attendono risposte, così
come dallo studio dell'inquietante video: "I fratelli del gruppo si
sono occupati di Charlie Hebdo - vi dice l'uomo che potrebbe essere
Coulibaly - io sono andato anche un po' contro la polizia. Perché tutto
avesse più impatto".
Ansa
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