Sei mai stata sulla luna? Di Paolo Genovese

Sei mai stata sulla luna?”. Metafora di chi vive lontano dai luoghi naturali e inalterati come la campagna. Titolo dell’ultima fatica cinematografica diretta dall’eccellente e bravissimo regista Paolo Genovese, lo stesso autore del fortunato e divertente film: “Tutta colpa di Freud”. Il lungometraggio è ricco di un cast d’eccezione, fatto di nuove e vecchie glorie del mondo del cinema. La pellicola è sostenuta dalla presenza scenica di Raoul Bova, Renzo, nelle vesti del fattore e la bella ed elegante colombiana Liz Solari, Guia, una donna in carriera snob e aristocratica, la Barbie argentina, come è stata battezzata dagli italiani. Emilio Solfrizzi e Sergio Rubini interpretano i classici baristi di borgata della porta accanto e in continua lotta tra di loro per accaparrarsi il cliente migliore. Mara, Sabrina Impacciatore, è un’amante inesperta e autoironica ragazza di campagna alla ricerca dell’amore vero. Mentre Neri Marcorè, cugino Pino, ritorna nelle vesti di un convincente uomo mentalmente instabile, rinforzando una commedia di successo del bravo Genovese. Un vero cocktail di risate e di gag scritte apposta per il pubblico pagante.
Gli ingredienti ci sono tutti per affermare che è un film dalla storia quasi fiabesca e dal finale per nulla scontato, paragonabile al film “Vacanze romane”, con i bravissimi Audrey Hepburn e Gregory Peck. Fuga dalla città e da quel mondo ovattato per identificarsi tra la gente comune e nella quotidianità di tutti i giorni.
Nella pellicola, “Sei mai stata sulla luna?”, la protagonista non è la principessa di turno, semmai la direttrice di una rivista di moda altezzosa e raffinata. A sua insaputa si ritrova immersa nella vendita e nella gestione di un casolare ereditato da un parente defunto, accanto a un simpatico fattore dai gesti crudi e dall’aspetto grezzo, Renzo, vedovo e con un figlio da accudire.
La storia è ambientata in una località della Puglia immersa nel calore del sud, con la classica piazza che fa da cornice alla festa di paese tra i balli popolari lontani dalla frivolezza dei salotti dell’alta borghesia milanese, esaltando la semplicità della gente del luogo, come la comicità di Nino Frassica e Paolo Sassanelli, macellaio e agente immobiliare improvvisato. Lavoro di squadra di un bel gruppo di attori.
Vivere in modo estemporaneo, senza fronzoli prodotti da un lusso sfrenato che porta solo insoddisfazioni e tormenti.
La storia è stata affidata alla penna di Pietro Calderoni e Gualtiero Rosella, raccontando una relazione amorosa per nulla realizzabile, o quasi, tra la bella milanese e il belloccio del paese.
Bravo Genovese, come sempre riesce a raccontare quello spaccato d’Italia carico di nevrosi e di tradizioni ormai perse, coinvolgendo in pieno spettatore e critica. 

Agosta A.

 

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