Libia, rientrati gli italiani evacuati. Isis: siamo a sud di Roma
Nel porto di Augusta (Siracusa) lo sbarco degli italiani evacuati dalla
Libia a bordo di un catamarano maltese. Tre autobus delle forze armate
saranno utilizzati per trasferire gli italiani in un'altra struttura
militare: saranno condotti nella base di Sigonella e poi trasferiti in
un aeroporto militare, probabilmente Ciampino (Roma), con un velivolo
dell'aeronautica. Salvatore, siracusano, è il primo italiano a scendere
dal catamarano che arriva dalla Libia nel porto di Augusta. Arriva da
Tripoli, trascina due trolley, ma non vuole lasciare commenti. E
annuisce vistosamente, per dire di sì, quando qualcuno gli chiede se gli
è stato detto di non parlare. Poi però qualcosa dice: "La situazione a
Tripoli è critica...". E sull'Isis: "E' già da un pezzo che è a Tripoli,
lo ha detto anche la televisione". "Adesso basta, ci sarà chi farà le
dovute dichiarazioni".
Nel porto di Augusta (Siracusa) lo sbarco degli italiani evacuati dalla
Libia a bordo di un catamarano maltese. Tre autobus delle forze armate
saranno utilizzati per trasferire gli italiani in un'altra struttura
militare: saranno condotti nella base di Sigonella e poi trasferiti in
un aeroporto militare, probabilmente Ciampino (Roma), con un velivolo
dell'aeronautica. Salvatore, siracusano, è il primo italiano a scendere
dal catamarano che arriva dalla Libia nel porto di Augusta. Arriva da
Tripoli, trascina due trolley, ma non vuole lasciare commenti. E
annuisce vistosamente, per dire di sì, quando qualcuno gli chiede se gli
è stato detto di non parlare. Poi però qualcosa dice: "La situazione a
Tripoli è critica...". E sull'Isis: "E' già da un pezzo che è a Tripoli,
lo ha detto anche la televisione". "Adesso basta, ci sarà chi farà le
dovute dichiarazioni".
Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, fa sapere che l'Italia è
pronta a guidare una coalizione di Paesi europei e nordafricani (con i
Paesi arabi che preferirebbero infatti una missione "regionale") e a
contribuire con oltre 5 mila uomini. E l'ipotesi trova già d'accordo il
leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, capo del governo all'epoca
dell'intervento Nato contro Muammar Gheddafi nel 2011, che oggi ricorda
come "scelta sbagliata". Sel invita alla prudenza: "Sì al peacekeeping
con l'Onu, ma prima serve la diplomazia". Mentre per il Movimento 5
Stelle le bombe non farebbero che peggiorare la situazione. A fianco
dell'Italia si è già schierata Malta, con il premier Joseph Muscat che
non vede altra soluzione che "un intervento sostenuto dall'Onu per
ristabilire la sicurezza" in Libia. Alla Valletta ha intanto fatto scalo
per rifornimento il catamarano San Gwann della compagnia maltese Virtu
Ferries, affittato dal governo italiano per l'evacuazione da Tripoli di
un centinaio di connazionali. Poi farà rotta verso il porto siciliano di
Augusta.
Già dal primo febbraio la Farnesina aveva rilanciato il proprio
warning con "il pressante invito" ai connazionali a lasciare la Libia e
non si esclude che nei prossimi giorni altri potrebbero decidere di
andarsene. Un aereo senza pilota Predator dell'Aeronautica e un'unità
della Marina militare hanno sorvegliato e scortato stamani la nave degli
italiani mentre si allontanava dalle coste libiche, in un tratto di
mare solcato dalle rotte dei profughi e da scafisti che oggi non si sono
fatti scrupolo di sparare contro una motovedetta della Guardia costiera
italiana durante un'operazione di soccorso a 50 miglia da Tripoli. Un
altro segnale allarmante di quanto la Libia, attraversata ormai da est a
ovest dal pericolo jihadista, sia sempre di più una miccia accesa a un
passo dall'Europa.
Ansa
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