ARRIVA UNA NUOVA CURA CONTRO IL CANCRO?

Arrivano importanti novità per la lotta contro il cancro dalla terapia genica. Nel 95 tre bambini e una bambina, tutti italiani, nati con la sindrome di Ada-Scid (un difetto genetico che azzera le difese immunitarie) sono stati sottoposti ad un intervento sperimentale che consisteva nella sostituione del gene difettoso responsabile della malattia con uno sano, trasportato nelle cellule immunitarie da un virus reso inoffensivo.
Oggi questi soggetti sono dei ragazzi tra i 18 e i 28 anni è stanno bene. Negli anni questi ragazzi sono stati seguiti attentamente e si è visto come il gene sano non solo li ha guariti ma ha anche combattuto contro la possibilità di ricadute. Il gruppo di Alessandro Aiuti, con Luca Biasco e Serena Scala che ha analizzato le cellule dei pazienti trattati nel 1995 dal gruppo del San Raffaele coordinato da Claudio Bordignon dichiarano: 
Aiuti ''Abbiamo seguito nel tempo queste cellule e adesso sappiamo che possono essere modificate per attaccare i tumori. Possono cioè dare una risposta immediata, come è stato dimostrato, e possono darla per molti anni. Vale a dire che permettono di controllare la malattia ed eventuali recidive. Dagli anni '90 ad oggi, la terapia genica è stata migliorata e adesso si sta ulteriormente raffinando''.
Biasco "Quella del 1995 è stata la prima sperimentazione clinica in Europa e una delle prime al mondo e i ragazzi sono stati seguiti nel tempo''. I dati raccolti finora permettono di dire che le cellule immunitarie (linfociti T) geneticamente modificate infuse nei pazienti ''sono in grado di sopravvivere nell'uomo per decenni senza generare eventi avversi''. Le cellule immunitarie dalla memoria ''possono sopravvivere nell'uomo per decenni senza generare eventi avversi e in più sono in grado di fornire una riserva di cellule contro agenti patogeni. Dalla terapia genica degli anni '90 arriva oggi supporto a terapie innovative''.
Bonini che si occupa di come armare le cellule immunitarie contro i tumore ''Negli Stati Uniti sono cominciati i test sull'uomo contro alcune forme di leucemie e linfomi e si stanno avendo risposte bellissime''. Si tratta di modificare i linfociti T dotati di memoria con geni che li mettono in grado di riconoscere le cellule tumorali come fossero anticorpi.
''Anche in Italia, come nel resto d'Europa, siamo pronti a partire con i test sull'uomo, ma - ha rilevato - non è facile trovare gli investimenti e fare studi di respiro europeo. Bisogna aumentare il livello di armonizzazione nelle procedure di preparazione delle cellule a livello europeo e sensibilizzare l'intera società sulla necessità di investire in questo tipo di approccio''.
La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Science Translational Medicine ed è dell'Istituto San Raffaele Telethon per la terapia genica (Tiget) di Milano.


Aprile B.



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