UN POSTO AL SOLE, QUEL BACIO OMOSESSUALE CHE DIVIDE IL PUBBLICO

Il bacio omosessuale divide la Rete e non è la prima volta che la soap opera più seguita di Rai 3,  Un posto al sole, ambientata nella bella Napoli, affronta il tema dell’omosessualità.
È già successo altre volte con il personaggio di Marina Giordano, interpretato dall’attrice Nina Soldano, tra le protagoniste più discusse della soap, donna dalle forti passioni per uomini più giovani di lei, mentre scambia un bacio ambiguo con Aurora, la madre di Ilaria, una ragazza tormentata. Lo stesso è accaduto ad Elena, Valentina Pace, la figlia di Marina, con una ragazza conosciuta in carcere.
Stavolta la scelta degli sceneggiatori ha letteralmente diviso l’opinione pubblica. Non si tratta di attori adulti dello stesso sesso presi da un raptus improvviso di passione, ma di due adolescenti, maschi, intenti a scambiarsi un bacio.
La scena è stata ripresa da lontano, come sfondo un teatro gremito di giovani, per non turbare il telespettatore, perché gli attori sono minorenni e potrebbero dare un cattivo esempio alla meglio gioventù.
Forse l’amore lesbo è più tollerato di quello fra due uomini. È un amore più delicato e disinteressato? Oppure, la paura prende il sopravvento ed è meglio il male minore?
L’omofobia è un tema difficile da affrontare, soprattutto in Italia, dove gruppi di uomini e donne fanno da Sentinelle nelle piazze per contrastare un fenomeno in continua evoluzione, denunciando tutti coloro che vogliono distruggere l’uomo e la civiltà. Vegliano a favore della famiglia tradizionale, composta da un uomo e una donna con figli a seguito, in rigoroso silenzio a due metri di distanza l’uno dall’altro, in stile francese, Veilleurs debout.
Secondo i benpensanti, almeno sulla carta, l’amore deve essere solo a senso unico e senza deviazioni che possano angustiare. Chissà cosa ne pensava Saffo, la poetessa greca vissuta tra il VII e il VI secolo a.C.: l’ambiguità era già presente, in tempi non sospetti, anche nell’antica Grecia.
Si chiamava Ospite, quello che per noi, oggi, è un gay.

Agosta A.

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