Renato Zero: 25 anni da “Spalle al muro”
Era la quarantunesima edizione del Festival di
Sanremo del 1991, Renato Zero, il cantattore e lo chansonnier dalle grandi capacità istrioniche della musica italiana,
si affacciava sul palco dell’Ariston cantando “Spalle al muro”, una canzone
scritta dalla cantautrice Mariella Nava, inserita nell’album Prometeo, e reinterpretata
dalla cantante Grace Jones in lingua inglese con il titolo “Still life”. Per
Renato era la sua prima apparizione ufficiale in una gara canora importante
come quella sanremese, la vetrina musicale delle grandi occasioni per tanti
cantanti italiani.
L’artista non vincerà la kermesse, arriverà secondo
preceduto da “Se stiamo insieme” di Riccardo Cocciante. Un secondo posto per
nulla indifferente, un successo accompagnato dal commosso applauso del pubblico
presente, emozionato e incantato per la sua intensa interpretazione.
Il testo è struggente, faceva già riflettere al suo
esordio e lo fa ancora oggi a distanza di 25 anni. La parola vecchio aleggia
come la rassegnazione e il declino di una vita finita, e di anziane persone
nascoste dietro gli echi di giovani illusi di essere eterni su questa Terra: “Quando gli anni, son fucili contro/ Qualche piega sulla pelle tua/ I pensieri tolgono il posto alle
parole/ Sguardi bassi alla paura
di ritrovarsi soli”. Renato,
il Re dei sorcini, ha un seguito di sostenitori anche fuori dalla sua Roma,
conosciuti con il termine “sorcini”,
esclamazione che fa riferimento a un vecchio episodio accaduto agli inizi della
sua carriera musicale.
Sul palco, dietro i lustrini e le paillettes, è un
grande provocatore del giusto, trascinando il suo pubblico in un mondo ambiguo
tutto suo, pronto ad intervenire sulle ingiustizie della vita nei confronti
della povera gente.
Renato, durante la serata conclusiva della gara
canora, con la mano sul cuore e davanti al suo pubblico presente al teatro e a
milioni di telespettatori, annuncerà pubblicamente il suo ritiro dalle scene,
un ritiro che mai ci sarà, perché lui è il grande Renato Zero, l’instancabile
artista eclettico dei giorni nostri.
L’inimitabile e stravagante cantante, “romano de
Roma”, ritornerà al Festival di Sanremo due anni dopo, era il 1993, con il
brano “Ave Maria”, contenuta nel nuovo lavoro discografico: “ Quando non sei
più di nessuno”. L’esibizione finale vede un pubblico in piedi e un tributo con
un applauso di 4 minuti e 8 secondi.
Agosta A.
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