TAORMINA OSPITA SUSAN SARANDON
Con
il film “Dead Man Walking”, insieme all’attore Sean Penn,
conquista il suo meritato premio Oscar in una carriera sempre in
ascesa.
Lei
è Susan Sarandon che, al Tao Class del Palazzo dei Congressi di
Taormina, si è dimostra una donna semplice, diretta e saggia, senza
fronzoli da diva d’oltreoceano.
Susan si racconta davanti a un pubblico incantato da tanta bellezza interiore, oltre a quella esteriore, senza essere troppo rigorosa come qualcuno la descrisse tempo fa.
Susan si racconta davanti a un pubblico incantato da tanta bellezza interiore, oltre a quella esteriore, senza essere troppo rigorosa come qualcuno la descrisse tempo fa.
Risponde
alle domande dei giornalisti e dei tanti fan venuti apposta per lei,
in modo naturale come una brava insegnante farebbe con i suoi alunni;
perché questo è il mestiere che avrebbe fatto se non fosse
diventata un’attrice affermata.
Susan
racconta il suo esordio cinematografico avvenuto quasi per caso con
ruoli minori nei film di poco interesse al pubblico. Sarà il
cult-movie, “The Rocky Horror Picture Show”, a consacrarla
definitivamente agli occhi della critica.
Non
ha molti ricordi dei giorni trascorsi in Italia agli inizi della sua
carriera cinematografica, arrivata nel nostro Paese per girare il
film “Io e il Duce” di Monicelli, nel ruolo di Edda Ciano. Non
capiva la nostra lingua e faceva molta fatica a seguire le riprese.
Il bel Paese, l’Italia, lo ha scoperto solo dopo, con la breve
relazione con il regista italiano Franco Amurri, con il quale
condividerà la gioia della loro unica figlia, Eva.
Non
nasconde le sue origini italiane, più precisamente siciliane, da
parte della madre Lenora Marie Criscione; confessa di non sapere che
Taormina è abbastanza vicina alla città di Ragusa, a saperlo
sarebbe andata a trovare i suoi parenti.
Susan
Sarandon è una donna che non si nasconde dietro le false apparenze,
come l’abito nero indossato per l’intervista. Lei non è la diva
irraggiungibile, è una persona impegnata nel sociale e si può
permettere di criticare certe debolezze politiche del suo paese, come
il razzismo e le armi, una lobby molto forte. “ Ed è incredibile
che si possono portare le armi in giro anche al bar e nessuno può
dire nulla, ma la costituzione parla di moschetti!!!”.
Sulla
scelta di dare la Presidenza del suo Paese a una donna, senza fare
riferimento alle attuali candidate, Susan si auspica una scelta non
legata alla finanza ma ai diritti e alla classe media, alle idee e ai
valori. “Non votare una donna perché è una donna”.
Susan
non si risparmia neanche alla domanda su Papa Ratzinger, definito da
lei un vero nazista. E non nasconde di essere preoccupata per Papa
Francesco, un uomo di Chiesa aperto ai problemi degli ultimi e dei
poveri. La sua paura è quella che non gli facciano completare i
cinque anni di Pontificato. Scherzosamente, a tal proposito, ci
rivela che tra qualche giorno deve andare a Roma per lavorare con
l’amico e attore Ben Stiller, si augura di non avere problemi in
merito.
Agosta A.
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