Ferrovieri aggrediti con machete a Milano. Maroni choc: "Se necessario sparare"
Sono ancora in Questura, a Milano, a
disposizione degli investigatori, i due sudamericani bloccati ieri dagli
agenti delle Volanti nelle fasi successive alla brutale aggressione a
colpi di machete di un capotreno e di un ferroviere intervenuto per
aiutarlo, avvenuta ieri sera su un treno proveniente dal sito di Expo,
lungo il passante ferroviario di Villapizzone (Milano).
Ufficialmente i due - che farebbero parte di gang di latinos - sono
stati 'fermati per identificazione' cioè solo controllati. Al momento
non è ancora chiaro se siano sospettati di qualcosa. Di certo sono stati
sentiti a lungo dalla polizia, che è anche in attesa di ricevere i
filmati dell'impianto di videosorveglianza del vettore ferroviario. La
visione delle immagini potrebbe aiutare molto gli investigatori della
Squadra Mobile, a cui, fanno sapere in via Fatebenefratelli, sono state
affidate le indagini. Al momento del controllo presentavano alcune
macchie di sangue sui vestititi, dai quali ora verrà estratto del dna.
L'aggressione sarebbe avvenuta a bordo del treno perché i
sudamericani si sono rifiutati di mostrare il biglietto al capotreno. Il
ferroviere colpito al braccio, secondo alcuni amici che per tutta la
notte hanno seguito lo sviluppo della situazione, dopo una lunga
operazione potrebbe non perdere più l'arto, che gli è stato riattaccato.
L'uomo, che ha circa 30 anni, è stato sottoposto a un'operazione
chirurgica all'ospedale di Niguarda.
"Si e' trattata di una lesione molto grave ma il braccio per il
momento è salvo", affermano all'ANSA fonti dell'ospedale di Niguarda.
L'uomo, che ha riportato la sub-amputazione del braccio sinistro, è
stato sottoposto ad un intervento di otto ore con numerosi chirurghi
specialisti. "Si è cercato di preservare la funzionalità dell'arto ma
solo nei prossimi giorni si potrà sciogliere la prognosi se tutto è
andato a buon fine".
L'altro ferroviere di 31 anni, che era libero dal servizio, è stato colpito alla testa intervenendo in soccorso del collega.
E' polemica. Maroni, se necessario sparare -
"Chiederemo di mettere i militari e la polizia per contrastare questi
fenomeni" sui treni: lo ha detto il governatore Roberto Maroni dopo
un'aggressione col machete a un macchinista. Fino anche a sparare? "Sì
certo - ha risposto -, è legittima difesa, voglio qualcuno che impedisca
queste cose e se è necessario sparare, spari".
Le Ferrovie dello Stato condannano fermamente l'aggressione. Senza
requisiti minimi di sicurezza è difficile garantire il servizio in
alcuni orari, si legge in una nota, in cui si chiede l'intervento delle
istituzioni e una maggiore presenza delle forze dell'ordine.
L'assessore alla Mobilità della Regione Lombardia Alessandro Sorte
(FI) ha chiesto militari in tutte le stazioni e forze dell'ordine sui
treni pronte a sparare. "Il livello di insicurezza è troppo alto", ha
affermato Sorte in una nota, e per questo "vogliamo il presidio dei
militari in tutte le stazioni e sui treni Forze dell'Ordine armate,
formate e pronte anche a sparare".
Ansa
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