Melfi, Bari: la rivolta delle operaie FIAT
Ormai da molto tempo negli stabilimenti FIAT qualcosa è
cambiata, oltre alla dirigenza e alle nuove disposizioni per gli operai, da
qualche anno
non esiste più la divisa di colore blu, simbolo di
conquista e rivendicazioni sindacali, sostituita con la tuta di colore
grigio-bianco, ribattezzata pigiamone per il suo taglio che ricorda
l'abbigliamento notturno. Una scelta voluta dalla gestione che non tutela gli
interessi degli operai, semmai dare un
taglio con un passato che non serve più a nessuno, così dicono loro,
cancellando per sempre i ricordi di quel glorioso mondo operaio che non esiste
più.
Però, chi ha realizzato questo nuovo modello e colore,
non ha previsto che le donne, ogni fine
mese, hanno un appuntamento irrinunciabile col fatto di essere donna, l'arrivo
del ciclo.
“Noi facciamo i metalmeccanici, stiamo tutto il giorno
in posizioni assurde – spiega l'operaia Pina dopo aver da poco concluso il suo
turno di notte – perché lavoriamo dentro le macchine, facciamo un lavoro con il
corpo piegato dentro le scocche. Diventa facile sporcarsi quando hai il ciclo
mestruale. E così scatta un senso di umiliazione”.
I
lavoratori, uomini e donne, si stanno mobilizzando con una raccolta firme,
perché da gennaio la direzione vorrebbe risolvere il problema corredando una
culotte alle nuove divise. Intanto la risposta dell'azienda ha fatto infuriare
i sindacati.
Agosta A.
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