VITTI: LA RAGAZZA CON LA PISTOLA

Mi fanno male i capelli”. Passionale, incerta, sciantosa e ironica, lei è Monica Vitti, alias Maria Luisa Ceciarelli, una tra le attrici più famose della commedia all’italiana.
Setti vestitini”, ovvero sette sottane, titolo del suo primo libro autobiografico e anche il nomignolo che le fu dato da piccolina per la fretta con cui indossa gli abiti, l’uno sull’altro. Non ha mai amato perdere tempo, perché il tempo è denaro.
Grazie al suo temperamento caldo, alla voce roca e all’umorismo intuitivo, sarà la musa ispiratrice di tanti registi italiani e stranieri che la vollero nelle loro pellicole più importanti, da Michelangelo Antonioni a Mario Monicelli, da Joseph Losey a Miklos Jancso e Louis Buñuel, oltre a lavorare accanto a mostri sacri come Alberto Sordi, Marcello Matroianni e Ugo Tognazzi.
È sempre stata un’attrice impenetrabile nelle vesti di una donna graffiante e dalla bellezza enigmatica, stordita da una pioggia di povere di stelle e modello di personaggi tragici e intellettuali.
Indimenticabile interpretazione di Assunta nel film, “ La ragazza con la pistola”, del 1968, diretto dal regista Mario Monicelli. Monica interpreta la parte di una giovane ragazza siciliana sedotta e abbandonata dall’uomo che l’ha rapita per una notte d’amore, per poi abbandonarla la mattina del giorno dopo. La donna troverà il suo amato nel Regno Unito, dove si era nascosto per sfuggire alle conseguenze del suo gesto ardente, per rifarsi una nuova vita. Assunta, sempre Monica Vitti, girerà per le vie di Londra con una pistola nella borsa per difendere il suo onore. La commedia ha segnato una svolta importante nella carriera dell’attrice, abbandonando i ruoli drammatici per quelli brillanti.
Da più di un decennio non fa più cinema e teatro, ritirandosi definitivamente a vita privata per le sue condizioni di salute che non le permettono di affrontare il grande pubblico come lei vorrebbe.

Agosta A.

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