Suona la campanella per “I ragazzi della terza C”



Per tre stagioni, dal mese di gennaio del 1987 al mese di maggio del 1989, su Italia 1fu trasmessa la serie televisiva più ironica della tv italiana, “I ragazzi della terza C”, nell’immaginario Liceo Giacomo Leopardi di Roma, in perenne rivalità con la terza F.
Del gruppo facevano parte personaggi graffianti e distratti, dall’umorismo tipico dei giovani del bellissimo decennio dei favolosi anni ’80, diversi fra loro per istruzione intellettiva ed estrazione sociale. Una classe composta da ragazze bruttine e secchione, come le giovani Elias e Tisini, “Quanto sei cretino, carino”. Chicco, Enrico Lazzaretti, lo studente più anziano ed eterno ripetente, il più carismatico e trascinatore di continue battute e gag, accompagnato dall’amico Massimo Conti, il belloccio e lo sportivo che piaceva tanto alle donne, soprattutto a Sharon Zampetti, la figlia dell’imprenditore dei “Salumi Zampetti”. Però, tuttavia, un merito al successo della sitcom si deve attribuire a Bruno Sacchi, il giovane eccessivamente corpulento e mammone, la persona meno preparata ad affrontare il mondo esterno. Come non poteva mancare Daniele Rutelli, il ragazzo impacciato ed eternamente innamorato di Rossella, l’individuo perennemente in ritardo con il resto del mondo.
Il telefilm ebbe un successo quasi inaspettato, un boom di sperimentazione catodica, ricco di citazioni e prodotti pubblicitari all’interno del telefilm, che riuscì ad attirare tanti italiani davanti alla tv per seguire le avventure di un gruppo di giovani stereotipati.
Il 23 maggio del 1989 suonava la campanella che segnava la fine del ciclo scolastico al liceo Giacomo Leopardi di Roma e l’ultima puntata del telefilm “I ragazzi della terza C”.

Agosta A.

 

Commenti

I più letti del mese

Germania: gli uomini preferiscono urinare seduti

RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE

Caroline Vermalle: “La felicità delle piccole cose”