Il 2015, un anno fatto di emoji
Forse è meglio concludere l’anno con una sana risata, anche solo
virtuale. L’emoji è il simbolo che sintetizza l’assenza di commenti scritti,
che non sempre sono positivi. Il 2015 è giunto alla fine, mancano poche ore per
accogliere il nuovo anno, un 2016 ricco di novità, di amore e di pace, come
direbbe qualcuno. E poi, quali novità? Quale amore e quale pace? Come ogni fine
anno i nostri cari politici ci riempiono la testa di “balle”, che non sono
quelle per decorare gli alberi di Natale, di finti bilanci e false riforme che
non porteranno benefici agli italiani. Il nostro caro premier, Mattero Renzi,
ritiene l’Italicum un capolavoro parlamentare, una legge che darà, al nostro
Paese, un vincitore certo la sera del voto, che di sicuro non sarà lui. Gli
italiani sono stanchi delle sue false promesse da finto uomo di Sinistra. Noi
tutti credevamo di non rivedere più l’era Berlusconiana, invece Renzi è
riuscito a resuscitare anche i morti politici condannati con sentenza
definitiva. Renzi si vanta di aver rimesso in gioco la macchina del lavoro, per
i tanti giovani in cerca di occupazione, con la formula del Jobs Act, ottenendo
un boom di posti fissi. Purtroppo per lui i dati Istat dicono l’opposto, su
300.000 unità, solo 247.000 hanno trovato un posto a tempo indeterminato, mentre
i restanti 52.000 hanno smesso di cercarlo. Il Pil è tornato a crescere ma
manca lo scatto. Agnese Landini, alias Agnese Renzi, ottiene la cattedra nella
sua stessa città grazie a un giochino sporco fatto dal marito. Assunti tutti i
precari e neo laureati anche senza un giorno di lezione effettiva. Questa è la
potenza della politica italiana, che salva Elena Boschi, ministro per le
riforme costituzionali, da una nozione di sfiducia voluta dai grillini. «Pat-m
è nu piezz 'e core e nun s'a lassà», («Mio padre è un pezzo di cuore e non si
deve abbandonare»). Partecipò al Cdm per salvare la sedia in cui era seduto il
padre, Luigi Boschi, Vicepresidente della Banca Etruria. Forse è meglio mettere un punto qui e augurarci che il nuovo anno
porti davvero novità, amore e pace, altrimenti dovremmo armarci con un bastone
in mano e fare una strage politica.
Agosta A.
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