Referendum, al voto anche 35 ricercatori in Antartide

Sono considerati italiani residenti temporaneamente all'estero Come gli altri italiani all'estero, potranno dire si' o no al referendum costituzionale anche 35 ricercatori e tecnici del Programma nazionale di ricerca in Antartide (Pnra), finanziato dal Ministero dell'università e ricerca (Miur), con il coordinamento scientifico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e quello logistico dell'Enea.
Il 20 novembre le schede elettorali sono state consegnate presso la base antartica italiana 'Mario Zucchelli' a Baia Terra Nova, mentre hanno votato i colleghi della base italo-francese Concordia, sul plateau antartico, e quelli impegnati nel campo remoto di Talos Dome, nella traversa mobile che deve identificare il luogo del prossimo carotaggio glaciale.
''I colleghi che si trovano in missione in Antartide per piu' di tre mesi sono considerati italiani residenti temporaneamente all'estero: 35 di loro hanno fatto richiesta ai Comuni di residenza di esercitare il diritto elettorale attivo come previsto dalla legge'', spiega in una nota il responsabile dell'Unita' tecnica Antartide dell'Enea, Vincenzo Cincotti. ''Poiche' l'Antartide e' una zona extraterritoriale senza sovranita' nazionale, e' l'ambasciata italiana in Nuova Zelanda ad assolvere ai compiti di raccolta e spedizione in Italia: noi come Pnra abbiamo recapitato personalmente le schede ai colleghi e le dobbiamo riportare alla nostra sede diplomatica di Wellington''.

Ansa


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