La felicità esiste anche dietro le sbarre

Si può essere felici anche dietro le sbarre del carcere. Scontare con serenità le proprie colpe anche fino alla fine dei tuoi giorni, lontano da tutto e da tutti. Ridere di gusto con i tuoi compagni di cella, proprio come quando eri spensierato e non credevi che esistesse un luogo cosi cupo. Guardare il mondo che hai lasciato da dietro le finestre ben serrate, e credere di vivere una vacanza che non sai mai quando finirà.
Indubbiamente è solo pura fantasia. La galera è un luogo che ti annulla dalle bellezze e dai piaceri del mondo. Dimentichi di avere dei figli piccoli che non riconosceranno mai il loro padre. Piangi le tue colpe e gli sbagli commessi in un momento di rancore nei confronti di un’altra persona. Spacci droga pensando al danaro facile e ai piaceri di una vita agiata che la polvere bianca ti daranno. Forse, in quel momento non sei consapevole di condannare a morte la persona che comprerà la roba da te venduta.
Ti sporchi le mani di sangue commettendo un delitto efferato, uccidendo una persona a te cara e lasciando crescere i tuoi figli senza una madre accanto. Oppure, commetti una rapina per sfamare i tuoi bambini che necessitano di cibo che tu non puoi compare.
La vita “dentro” non è per nulla facile, come vivere dentro un incubo dal quale non trovi soluzioni e non vedrai mai la luce. Magari, speri di scontare al più presto gli anni che il giudice ti ha dato, oppure mediti il suicidio come unica rimedio.
Il regista Paolo Andolina ha pensato bene di realizzare un video, pubblicato su You Tube,  all’interno del penitenziario di Enna, i cui protagonisti sono gli stessi detenuti “ospiti” nel centro. I carcerati si danno da fare sulle note del tormentone “Happy” di Pharrell William. È il primo video realizzato all’interno di un carcere. Nel filmato vengono ripresi i detenuti che fanno ginnastica con mezzi improvvisati. Stirano le camicie con la caffettiera calda e preparano il pranzo della domenica, immaginando di realizzare piatti appetitosi.
La vita nei carceri è fatta di sofferenze e privazioni. Dimentichi di avere una famiglia, una ragazza, gli amici del bar e tutta la libertà che non immaginavi di possedere.
La situazione in Italia è disastrosa. Le galere sono sovraffollate di detenuti italiani ed extracomunitari. I vari Governi che si sono succeduti hanno cercato di trovare una soluzione al caso. Nel 2006 è stato votato l’indulto, un provvedimento che causa la restrizione della pena, peggiorando il problema. Mentre nel 2013 è stata approvata la legge svuota carceri. Il testo recita: “Lo studio nasce dalla necessità di restituire alle persone detenute la possibilità di un effettivo esercizio dei diritti fondamentali e di affrontare il fenomeno dell’ormai endemico sovraffollamento carcerario, nel rispetto delle fondamentali istanze di sicurezza della collettività”.
Il regista Paolo Andolina ha dato il via a un caso di cui tutta l’Europa ne parla, dalla quale ne usciamo come la cenerentola della comunità europea.
Alla realizzazione del filmato ha partecipato Letizia Bellelli, la direttrice della Casa Circondariale di Enna e Giuseppe Scarlata, comandante della polizia penitenziaria. 

Agosta A.


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