Il bambino autistico che ha costruito la più grande replica lego del Titanic

Ci sono volute 700 ore, circa 11 mesi, per realizzare la più grande replica Lego del Titanic, la nave affondata nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912 durante il suo viaggio inaugurale (a quattro giorni dalla partenza) verso l’America. Dietro l'impresa un ragazzino di Reykjavik, in Islanda, affetto da autismo. Il modellino ha fatto il suo debutto al Titanic Museum Attraction di Pigeon Forge, nel Tennessee, lunedì 16 aprile, come spiega Erin Gabriel sulla Cnn. Brynjar Karl Bigisson, che ora ha 15 anni, ha costruito la replica quando aveva 10 anni e ha utilizzato 56mila mattoncini. La replica «titanica» ha delle dimensioni da record: è lunga 
26 piedi (circa 8 metri) e alta 5 (un metro e mezzo).
La passione per le navi nata andando a pescare

Brynjar ricorda di aver giocato con i Lego per ore quando aveva 5 anni. «A volte ho utilizzato le istruzioni, altre ho usato solo la mia immaginazione», ha detto. All'epoca era ossessionato dai treni, ma grazie all'esempio del nonno Ludvik Ogmundsson che lo portò a pescare su una barca, presto diventò un vero e proprio appassionato di navi. «Quando sono stato con mia madre a Legoland, in Danimarca, e ho visto per la prima volta tutti quei fantastici grandi modelli di case e aerei famosi, luoghi e navi, ho iniziato a pensare di creare il mio modello di Titanic, con delle dimensioni che fossero simili a quelle di noi uomini», ha aggiunto Brynjar. 
Il nonno, ingegnere, lo ha aiutato durante tutta la costruzione, insieme alla madre Bjarney Ludviksdottir. Ogmundsson ridimensionò il progetto, cercando di capire quanti piccoli mattoncini sarebbero stati necessari per creare il modello. «Mia mamma, invece, è stata la mia cheerleader personale. Se non avesse sostenuto il mio progetto, non sarebbe mai diventato una realtà», ha concluso. Donazioni da parte di familiari e amici hanno permesso di comprare tutti i mattoncini Lego. 
Una missione per affrontare la malattia

La missione è stata importante per far si che Brynjar potesse confrontarsi — con coraggio — con la sua malattia. «Prima di iniziare il progetto, avevo numerose difficoltà a comunicare, mi sentivo infelice e solo. Ora, ho molta più fiducia in me stesso», spiega. A scuola, «avevo una persona che mi aiutava in ogni passo, oggi studio senza alcun sostegno, i miei voti sono migliorati e i miei compagni di classe mi considerano alla pari». Non solo, «ho avuto l'opportunità di viaggiare e incontrare persone meravigliose». La madre di Brynjar ha detto che quando ha iniziato a crescere suo figlio, si sentiva totalmente «cieca» su come sarebbe stato il futuro del piccolo a causa del suo autismo, e si preoccupava degli« ostacoli che molti bambini con l'autismo devono superare». Ora è orgogliosa di condividere con altri genitori come sia possibile raggiungere i propri obiettivi. «Quando tuo figlio viene da te con un grande sogno, una missione o un obiettivo pazzo che vorrebbe raggiungere e ha bisogno del tuo aiuto, ascolta attentamente e cerca di trovare il modo di sostenerlo», ha detto Ludviksdottir. «I sogni ci fanno andare avanti, è qualcosa che nessuno può portarci via: è qualcosa di bello da avere quando ti senti un po 'bloccato o triste, puoi sempre sognare».
«L'autismo non deve spaventare»

La replica del Titanic è stata spedita dall'Islanda in tre pezzi di grandi dimensioni e ricostruita prima del suo debutto americano. Sarà ancorata al Titanic Museum Attraction fino a dicembre 2019. Il nonno di Brynjar ha concluso con una lezione: «L'autismo non deve spaventare, molti grandi scienziati e leader nazionali hanno avuto e hanno l'autismo, ciò che importa è che questi individui ottengano comprensione e sostegno, perché tutti possono imparare da queste persone se ascoltano quello che stanno dicendo».

Corriere.it

Commenti

I più letti del mese

Caroline Vermalle: “La felicità delle piccole cose”

SCICLI "E' PAZZO DI GIOIA"

Germania: gli uomini preferiscono urinare seduti