L’avventura e la speranza di Ambrogio Fogar

“Jonathan: dimensione avventura”. Per lunghi sette anni, Fogar e la sua troupe, ci hanno regalato viaggi realizzati in condizioni di estremo pericolo attraverso immagini di rara bellezza. Il giro del mondo raccontato con gli occhi e l’intelligenza di un uomo che gli è stato dedicato un asteroide che porta il suo nome: Ambrofogar Minor Planet 25301.
Fogar a diciotto anni realizzerà il sogno della sua vita, quello di attraversare le Alpi con gli sci, per ben due volte, per poi dedicarsi al paracadutismo e successivamente al volo acrobatico, dove resterà vittima di un grave incidente di lancio, miracolosamente rimasto incolume per continuare il suo racconto di navigatore ed esploratore. La paura non fermerà la sua ambizione di mettere a frutto le proprie capacità di viaggiatore. E, da quelle esperienze fatte tra i cieli del mondo, passerà a coltivare la passione per il mare. Dal 1° novembre del 1973 al 7 dicembre del 1974, Ambrogio Fogar eseguirà in solitaria la circumnavigazione del globo da Est verso Ovest, con la sua barca a vela, Surprise, in direzione opposta rispetto alle correnti. 
Il suo lungo tragitto da navigatore sarà costellato da incidenti che lo porteranno alla sopravvivenza fortuita quasi da fiaba per bambini, come la disavventura durata 74 giorni su una zattera al largo delle isole Falkland.
“E’ l’attrazione per il deserto a essergli fatale”. All’età di sessantaquattro anni, era la notte del 24 agosto del 2005,  Ambrogio Fogar muore nella sua casa di Milano per un arresto cardiocircolatorio, per tutti quegli anni passati sul letto in seguito a un incidente automobilistico avvenuto nel deserto del Turkmenistan, durante il raid Parigi-Mosca-Pechino nel 1992. Fogar si trovava in un’immobilità assoluta per la rottura di una vertebra cervicale e il midollo spinale tranciato, oltre all’impossibilità di respirare autonomamente. Con lui muore l’eroe e l’ultima leggenda dallo spirito di avventura che non avrà mai fine.
Ambrogio Fogar, oltre ad aver ricevuto la Medaglia d’Oro alla memoria, conferitagli nel 2015 dal Comune di Milano, l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia si sta attivando affinché venga accolta la proposta di intitolare una strada o un sito archeologico.

Agosta A.


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