35 anni e non sentirli. Era l'estate del 1980, dalle classiche temperature alte con la spensieratezza della bella stagione per dimenticare il freddo rigido invernale. Nelle sale cinematografiche americane usciva un cult-movie di successo: “Laguna blu”, con una bella e giovanissima Brooke Shields, reduce del film campione d'incassi “ Pretty Baby”. Fanfarone Il film fu diretto dal regista Randal Kleiser, tratto dal romanzo “La laguna azzurra”, una pellicola che ottenne un notevole successo quasi inaspettato, solleticando le immaginazioni di tanti adolescenti in cerca di emozioni forti. La storia di Adamo ed Eva rivisitata in chiave moderna, dove una coppia di giovani ragazzi, poco vestiti e sperduti su un'isola deserta, scoprono le gioie dell'amore, accarezzando il piacere della maternità. A causa delle scene di sesso fra i due protagonisti, quasi espliciti, il film fu accusato di pedo pornografia e poco adatto a un pubblico sotto i 14 anni. Ne scoppiò uno
Charlie Hebdo non ci resiste, dopo le vignette della scorsa estate sul terremoto ad Amatrice, arriva quella sulla valanga di Rigopiano. D'accordo la satira ma credo che sulle catastrofi e sulla vita delle persone ci sia ben poco da ironizzare. Non penso sarebbe stato giusto scrivere "la tua matita ti uccide" dopo l'attentato che ha ricevuto la redazione francese e sicuramente a loro non sarebbe piaciuto. Non chiedo che loro mostrino solidarietà e vicinanza, quella viene dal cuore ma credo che il rispetto per certe catastrofi e soprattutto per le vite umane deve essere massimo. Charlie Hebdo siamo tutti stanchi delle vostre stupide ed irrispettose vignette! Aprile B.
Se bastasse una doccia a migliorare il mondo tutti ci laveremmo di più. Sembra quasi uno slogan pubblicitario di un nuovo prodotto per la pulizia, ma di fatto non lo è. “Mi chiamo Anna Rita e sono malata di Sla da quando avevo 24 anni. Oggi ne ho 42 e non so ancora quanto tempo mi resti da vivere. La Sla è la stessa malattia di cui tanto si parla come moda di un’estate ormai quasi finita. L’ Ice bucket challenge , una sfida passaparola che vorrebbe incentivare la ricerca per un male oscuro come la Sla. Se bastasse una doccia fredda per salvare il mondo, io ne farei una al giorno. Ma così non è. La donazione si può fare anche in forma anonima e senza accattivarsi i consensi del pubblico pagante. Io sono una quasi donna, come mi chiama la gente poco informata, paralizzata dagli arti superiori in giù, dipendo dagli altri in modo continuo, anche per asciugarmi le lacrime che si rifiutano di uscire. Sorrido nel vedere la gente dello spettacolo giocare con un secchio pieno di acqua
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